Milano_osservatorio

MILANO OSSERVATORIO

GIVE ME YESTERDAY.

A Milano é difficile annoiarsi, e me ne accorgo sempre di più. Trascorro la settimana segnandomi nuovi posti da scoprire su mille post-it svolazzanti e note sul cellulare: dai bar carini in cui fare colazione, alle mostre da visitare, agli eventi a cui partecipare, nuovi ristoranti e piatti da provare; li suddivido per zona, poi per tema, poi per occasione, poi ne ho raccolti talmente tanti che non mi bastano i giorni per fare tutto. Questa città è incredibile e non riesco a starle dietro! Ma meglio così. 

Tra i tanti appunti, c’é anche l’Osservatorio di Fondazione Prada. Ha aperto ormai da un mese, poco prima di Natale, giusto in tempo per regalare alla città un nuovo gioiellino in campo artistico. Dove? In Galleria, proprio nel cuore della città meneghina, accanto al primo negozio Prada, del 1913.

Io riesco a visitarlo solo adesso, purtroppo. Diciamo che stavo aspettando la giusta occasione, un po’ di calma, un tranquillo sabato di sole da dedicare a me, con un lento risveglio, una dolce colazione, una passeggiata in centro e una cara amica con cui condividere anche un po’ di arte.

Amo questo nuovo spazio culturale, perché é in altro e in posizione privilegiata, oltre la cupola di cristallo della Galleria  Vittorio Emanuele II. Passeggiando tra le opere d’arte, si osserva da vicino la struttura in ferro della cupola, il riflesso dei raggi sulle sue vetrate, e il panorama della città meneghina che immersa in un sabato mattina invernale scaldato dal sole, diventa ancora più attraente.

É un ambiente elegante e semplice nello stesso tempo: il pavimento e i solai sono in legno, le pareti hanno tinte tenui e naturali, le strutture portanti sono in cemento armato a vista. Gli spazi sono ampi, le opere poche: si respira. 

osservatoriofotografico_prada

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Le fotografie sono disposte solo su un lato della galleria, lasciando che sul lato opposto siano le vetrate della cupola a fare da sfondo. Silenziosamente, il vecchio interagisce con il nuovo, le decorazioni ottocentesche della galleria guardano all’architettura moderna e minimalista dell’Osservatorio, le due realtà si osservano, entrano in relazione, e si scambiano sguardi d’intesa.

Mi piace anche il nome: “Osservatorio“. Rimanda a qualcosa del passato, dove il tempo trascorreva lento, impercettibile, dedicato alla ricerca e alle scoperte. Mi fa pensare al giusto luogo in cui scoprire nuovi talenti, tendenze ed espressioni di fotografia contemporanea.

Ad aprire la programmazione dello spazio che la Fondazione Prada dedica alla fotografia e ai linguaggi visivi, la mostra curata da Francesco Zanot, “GIVE ME YESTERDAY”. 14 artisti, un po’ italiani e un po’ più oltre confine, che utilizzano la fotografia come proprio diario personale, per condividere esperienze intime, personali, e quotidiane in una sorta di collezione di ricordi, esperienze, attimi, raccolti senza ordine cronologico dal 2000 ad oggi.

Entrando all’Osservatorio mi innamoro subito: si chiama Ryan McGinley e i suoi scatti sono tra i primi esposti. Sono tre, disposti in sequenza, hanno colori nitidi, intensi, e mostrano scene comuni, naturali, ma coinvolgenti.

osservatoriofotografico_prada_7Ryan McGinley

Un lavoro ambizioso e ben riuscito quello di Zanot, che propone uno studio sul ricordo proprio nell’epoca dei Social e della realtà virtuale, dove tutto é istantaneamente condiviso e il privato non esiste più. I diari cartacei sono sostituiti da quelli digitali, blog e rapide successioni di immagini in formato digitale, dove le Polaroids restano isolate eccezioni. Ma pur sempre affascinanti.

osservatoriofotografico_prada_6Irene Fenara. Ho preso le distanze.

Osservatorio_fotografico Melanie Bonajo. Thank You For Hurting Me I Really Need It.

osservatoriofotografico_pradaKenta Kobayashi. Countless Possible Variations.

Devo essere sincera, mi innamoro due volte qui.
Salita al piano superiore infatti, proprio a conclusione del percorso fotografico, ci accoglie un’intera parete di mari: incorniciate in legno chiaro, si susseguono sfumature blu e azzurre, cieli e mari d’Italia, allineati in un unico orizzonte. Il progetto di Antonio Rovaldi é modulare, ripetitivo, a tratti scientifico, rapisce lo sguardo. 

osservatoriofotografico_prada_5 Antonio Rovaldi. Orizzonte in Italia.

E dopo aver fatto il pieno di arte e di fotografie, prima di uscire, è d’obbligo una tappa nella Pasticceria Marchesi sottostante.
L’eleganza del caffè. 

MILANO OSSERVATORIO
GALLERIA VITTORIO EMANUELE II
20121 MILANO
T. +39 02 5666 2611
INFO@FONDAZIONEPRADA.ORG

BIGLIETTI
INTERO – 10 €
RIDOTTO- 8 €

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